Scuola: oggi in piazza insegnanti e genitori per chiedere priorità sul tema
“Priorità alla scuola” è la chiamata che oggi 23 maggio muoverà la manifestazione promossa in tutta Italia dal comitato omonimo fatto di insegnanti, famiglie, dirigenti scolastici. Tutti in Piazza, con le dovute precauzioni e misure di sicurezza della “Fase 2” dell’Emergenza Covid19, per chiedere, in sostanza, alla Ministro dell’Istruzione Azzolina di riaprire le scuole a settembre. Ma di farlo con il piede giusto e non perdendo questa occasione per apportare miglioramenti attesi da tempo. Le Linee Guida del Dipartimento Istruzione parlano già di tre metri quadrati a persona, per cui sarà impensabile tornare in classe in 30. Ciò significa che sarà necessario reperire al più presto nuovi spazi idonei, ed i sindaci sono stati già chiamati ad avviare un censimento nei loro Comuni. Nel frattempo significa anche che bisognerà mettere mano alla riduzione dell’orario scolastico per consentire una turnazione delle classi che permetta a tutti la frequenza delle lezioni in presenza, soprattutto per l’Infanzia e la Primaria, avendo la didattica a distanza mostrato tutti i suoi concreti vantaggi in emergenza per il ciclo di Secondarie di Primo e Secondo grado, ma anche diversi limiti, soprattutto con gli allievi della Primaria, o con quelli in tenera età. Si parla già di doppi turni – che potrebbero rendere necessaria l’immissione in ruolo di nuovi insegnanti – così strutturati: primo turno dalle 8.30 alle 12.30, secondo turno dalle 14.00 alle 18.00. Nella pausa si dovrebbe provvedere alla accurata e normata sanificazione degli spazi, per cui bisognerà reclutare e formare nuovo personale Ata. Tutto questo con le risorse del “Decreto Rilancio”? C’è chi pensa sia una vera utopia. Quella della Scuola è una macchina complessa, con una burocrazia tortuosa, come sanno i tanti precari e vincitori di concorso in attesa da anni di poter espletare il ruolo per cui hanno studiato. La Ministra Azzolina, ricordando le bare di Bergamo sfilare sui camion dell’Esercito, ha affermato di voler tornare a Scuola, ma con la dovuta sicurezza e anche di voler cogliere questo momento “post-crisi” per migliorare il comparto, nella consapevolezza della complessità di questa impresa, ma non della sua impossibilità. Del resto, quale cambiamento è indolore? Certo questo significherà aprirsi a nuove abitudini, che potrebbero essere migliorative della condizione attuale della scuola. Più attività all’aperto, in spazi informali come palestre, parchi verdi e parchi giochi, resi disponibili grazie alla realizzazione di un accordo operativo fra Scuola, Associazioni di volontariato, sportive e stakeholders che già collaborano con gli ambienti dell’Istruzione. A livello nazionale, come a livello locale, sono già attive diverse sperimentazioni, che Calamita Educational continuerà a seguire e raccontarvi, per tenere alto il dibattito sul tema. Manteniamo alta l’attenzione sulla Scuola, per non perdere una buona occasione di rinnovamento del ciclo di istruzione nazionale, più che di ritorno alla normalità, facendo tesoro di quanto questi mesi ci hanno certamente insegnato.
(R.P.)
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