Solo diciotto minuti al giorno per i nostri figli! Facciamo rifornimento di tempo
Diciotto minuti è il tempo medio che trascorre una famiglia italiana con i figli quotidianamente. Un dato allarmante, emerso da una ricerca resa nota dall’Ufficio del Garante calabrese per l’infanzia, che ci invita a riflettere su come cambino i rapporti e le relazioni, e sull’importanza di fare tesoro delle manciate di minuti a disposizione, magari non sacrificando anche quelli davanti ad uno “schermo”. Assieme all’Ospite del giorno Ralph Riffeser, CEO e General manager del Cavallino Bianco, Calamita Educational affronterà da una particolare angolazione questo tema, nella puntata in onda l’11 gennaio, come sempre alle 15.30 su Video Calabria (canale 13 DT e canale 501 della piattaforma Sky), e sempre on line sui canali social di Calamita Educational.
La puntata prosegue con le arti bianche, che sembrano fatte apposta per ricreare, impastando, armonia in cucina a tutte le età, invitando a ritagliarci uno spazio prezioso nelle frenetiche giornate contemporanee. Stavolta il simpatico trio di “Mangiando s’impara” composto dalla Maestra Valentina Amato, la piccola Matilde Mia e dalla biologa nutrizionista Bianca Parisi, si divertirà a impastare e svelare la ricetta del giorno, che potrete divertirvi a replicare a casa ogni volta che avrete voglia di stare bene, come accadeva nelle cucine delle nostre nonne.
Un lancio record di 34111 metri ripreso in diretta dalle telecamere di Calamita Educational sull’incantevole Altopiano della Sila, al centro della rubrica “La scuola si racconta” di questa puntata. Protagonisti stavolta gli studenti del liceo Scientifico di Cariati, retto dal D.S. professore Franco Murano, in un progetto di Alternanza scuola/lavoro realizzato con la collaborazione di: Domenico Liguori, docente di matematica e chimica; Valerio Bocci e Francesco Iacoangeli, dell’INFN – Roma; Antonino Brosio e Antonella Tripodi, di ABProject; Nicola Mari, Ricercatore di geologia planetaria Università di Glasgow; Rocco Dominici e Paola Donato, del Dipartimento DiBEST UNICAL, tutti al microfono di Rosalba Paletta per un altro entusiasmante racconto dalle eccellenze delle nostre scuole.
Appuntamento, dunque, con una nuova imperdibile puntata di Calamita Educational per sabato 11 gennaio come sempre alle 15.30 su Video Calabria (canale 13 DT e canale 501 della piattaforma Sky), e sempre on line sui canali social di Calamita Educational. E non dimenticate: scriveteci a info@calamitaeducational.it e verremo a scoprire le vostre esperienze per raccontarle insieme nelle prossime puntate in programma per la primavera.
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Smartphone in famiglia: attenti all’intruso!!!
- Dare il buon esempio!
- Dare il buon esempio!
- Dare il buon esempio!
Ecco tre semplici consigli che Calamita Educational ha raccolto per voi sul tema: “Smartphone in famiglia”!!! Se anche a noi capita di osservare che i nostri bambini e ragazzi facciano un uso che sembra eccessivo, o quanto meno inappropriato dello smartphone, forse è il caso di farci qualche domanda. Fermiamoci per un tempo e osserviamo il nostro comportamento.
Lo portiamo sempre con noi anche in casa? Abbiamo un luogo dove lasciarlo quando non serve? E’ “seduto” con noi a tavola? Ci dorme affianco? Tutte domande che potranno esserci di aiuto per comprendere se noi per primi ne facciamo un uso smodato, iniziare a darci dei limiti e, di conseguenza, trasmettere un modello più corretto ai nostri figli.
Quel che noi adulti portiamo a casa assieme a questo strumento (non ci dimentichiamo di chiamarlo così, può essere utile a creare la giusta distanza e a dargli la giusta importanza!), è l’atteggiamento nei confronti dello smartphone, e di conseguenza nei confronti dei nostri figli. Ricordiamoci che ad educare i bambini non sono tanto le parole, quanto quello che vivono, come scriveva Dorothy Law Nolte.
E’ proprio da ciò che loro vedono che nasce, e poi cresce, lo stare incollati al cellulare. Se noi risultiamo ai loro occhi interessati e attratti, talvolta, più da quello strumento piatto e inanimato, che dalla loro presenza, dal loro desiderio di giocare, interagire, muoversi, automaticamente acquisiranno questa lezione e la faranno propria. Penseranno: “Ciò che sta fuori (me compreso!), è meno interessante di ciò che sta nello smartphone, se mamma e papà pensano questo!”.
Il dottor Bruno Pisani intervistato da Calamita Educational su questo importante tema lo spiega bene. Gli smartphone sono come “una cerniera, che ci apre o ci chiude al mondo, a seconda delle situazioni e dell’uso che ne facciamo e che insegniamo a farne ai nostri figli”. Ben lungi dal volere criminalizzare lo strumento, è bene stare allerta.
Ne parleremo ancora nelle prossime settimane a Calamita Educational Summer.
Coraggio, dunque! Se trascorriamo un’ora insieme ai nostri figli al termine, o nell’arco di una intera giornata, fra la scuola, lo sport, la musica, l’inglese e, ovviamente, il nostro lavoro … pensiamo a quel tempo proprio come vorremo che fosse: tutto per noi, e mettiamo da parte i cellulari che sarebbero solo degli intrusi. Con la complicità della bella stagione, sarà anche più semplice e divertente proporre attività da fare insieme all’aperto, stando attenti a non cadere nella trappola – pericolosa con la fine della scuola – del telefonino disponibile a tutte le ore!!! Dalle situazioni che saremo in grado di programmare e creare, e dalle emozioni che saremo capaci di suscitare, provare e condividere, i nostri figli trarranno molto insegnamento.
Il risultato sarà:
- un uso più corretto, sia per noi, sia per loro, di questi strumenti che vanno bene se ci migliorano la vita, non se la monopolizzano!
- tanto tempo “libero dai cellulari” per giocare, parlare, muoverci, fare esperienze… Provare per credere!
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La danza per educare alla vita: a tu per tu con il Maestro Giovanni Calabrò
- Pubblicato il educazione
Prefigurare il futuro: metodi e tecniche per potenziare speranza e progettualità con Fondazione Patrizio Paoletti
E’ dedicata al tema dell’ “attenzione” la sesta puntata di Calamita Educational.
In particolare nel nostro “Angolo dell’Esperto”, rubrica fissa a cura della Fondazione Patrizio Paoletti, con Tania Di Giuseppe, psicologa e Responsabile del Progetto “Prefigurare il futuro – metodi e tecniche per potenziare speranza e progettualità”, abbiamo approfondito il tema del giorno, estendendo la riflessione al Tour nazionale che, proprio in queste settimane, sta girando l’Italia incontrando centinaia di persone, tra cui molti studenti, e concentrandosi proprio sull’importante ruolo che l’attenzione svolge nelle nostre vite. Proprio con la dottoressa Di Giuseppe si parlerà, ad esempio, di due strumenti in nostro possesso come volontà e prefigurazione: essenziali per motivarci ad agire proprio nella direzione in cui desideriamo andare.
I temi saranno oggetto di specifici approfondimenti il 3 maggio a Catanzaro, ed il 17 maggio a Cosenza, in occasione di due importanti momenti formativi (gratuiti) particolarmente indicati per insegnanti, genitori, educatori, oltre che per i giovani, ma aperti a tutta la cittadinanza.
“Oggi le neuroscienze e l’interdisciplinarità – afferma Patrizio Paoletti, Presidente della omonima Fondazione e ideatore del progetto – sono strumenti preziosi per rafforzare le capacità positive interiori e generare contesti resilienti. Grazie a semplici tecniche, abbiamo la possibilità di esplorare quelle esclusive abilità umane che ci suggeriscono come reagire e ci permettono di trasformare i condizionamenti in condizioni, le condizioni in opportunità”.
Qualche dettaglio in più sulle due tappe calabresi del Tour nazionale:
A Catanzaro il 3 maggio il tema dell’incontro sarà: NARRARSI IL FUTURO – POTENZIARE ATTENZIONE E VOLONTÀ, con la presenza di Patrizio Paoletti. Il convegno si svolgerà dalle 10:30 alle 13:30, nell’Auditorium “A. Scopelliti” dell’IIS “E. Fermi”, in Viale Crotone (Quartiere Lido), partner dell’evento.
Il corso è accreditato presso il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali e da diritto a 3 crediti formativi.
La frequenza al corso di formazione dà diritto al rilascio dell’attestato di partecipazione riconosciuto dal Miur e valido ai fini della formazione obbligatoria docenti.
A Cosenza il 17 maggio il tema sarà: PREPARARSI E’ AMARSI. EDUCARE ALLA SPERANZA. Il convegno si svolgerà presso il Teatro Guarasci, Piazza XV Marzo 1, dalle 16:00 alle 19:00.
Per maggiori informazioni, approfondimenti e iscrizioni potete consultare il sito della Fondazione Patrizio Paoletti (ente qualificato e accreditato per la formazione docente presso il MIUR):
Iscriviti all’evento- Pubblicato il educazione
Il ragazzo è distratto
“Il ragazzo è distratto!”, “Il bambino scrive male!”, “L’alunno è disattento!”, “Potrebbe fare di più…!”. Quante volte ci siamo sentiti dire da genitori, oppure abbiamo detto se siamo insegnanti o educatori, frasi simili. Frasi comuni, suscitate da atteggiamenti comuni, su cui le neuroscienze e la ricerca pedagogica si interrogano da tempo, partendo dal presupposto che un atto educativo è tale solo se è efficace.
Oggi i risultati in tal senso sono davvero interessanti. Al punto da poter capovolgere completamente i normali paradigmi e criteri di valutazione, in classe e in famiglia. E ripartire dal diritto che ciascun individuo ha di apprendere, nella maniera a lui più congeniale. Basta saperla riconoscere. Questo è compito di noi adulti. Non esistono bambini, ragazzi, adulti distratti, svogliati, pigri, disattenti. Piuttosto siamo davanti a bambini, ragazzi e adulti che potrebbero soffrire di più o meno lievi disturbi di attenzione, concentrazione, quindi, di apprendimento.
La chiave per entrare in questo mondo è la diagnosi, tanto meglio se precoce. Oggi esistono gli strumenti, ma per poterne fare tesoro dobbiamo dotarcene, tutti, indistintamente: a casa e a scuola. Impariamo ad osservare i nostri bambini e i nostri ragazzi. Del punto di vista clinico e didattico di tali disturbi si parlerà giovedì 14 e venerdì 15 marzo all’Unical nell’ambito del convegno formativo promosso dall’associazione “Potenziamenti” e patrocinato dalla Regione Calabria, assessorato all’Istruzione e alla Cultura guidato da Maria Francesca Corigliano. Il convegno è aperto a tutti, insegnanti, genitori e medici in primis. L’ingresso è gratuito con iscrizione obbligatoria sul sito associazionepotenziamenti.it.
CALAMITA educational ci sarà e ve ne parlerà nelle prossime puntate.
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L’errore nell’educazione
Gli errori sono utili come il pane
Gianni Rodari
Lo diceva Gianni Rodari, un grande maestro, scrittore per l’infanzia e poeta del ‘900, ancora oggi molto amato e studiato nel mondo della scuola. Mancano due anni al centenario della sua nascita (per cui si sta già lavorando ad importanti celebrazioni), ma le sue indicazioni sull’errore non hanno perso freschezza e importanza.
Anzi, proprio a partire dagli anni ’70, quella che venne poi chiamata “Pedagogia dell’errore” prese sempre più piede nella scuola, nell’educazione e nella ricerca pedagogica. E quello fornito è un punto di vista importante, che sposta tutta l’attenzione sull’individuo, sui processi di apprendimento, di motivazione, sui processi che egli attiva, sulle difficoltà e, appunto, sugli errori come parte del meccanismo che, talvolta, si inceppa.
Uno dei massimi pedagogisti italiani, il professore Nicola Siciliani De Cumis, ne parlerà a Calamita Educational sabato 9 marzo. A partire da un’esperienza davvero originale che il decano de La Sapienza, massimo esperto di Labriola, oggi in pensione, sta conducendo come volontario all’interno delle carceri di Regina Coeli e Ugo Caridi, rispettivamente a Roma e Catanzaro.
Le nostre telecamere lo hanno raggiunto nel Capoluogo di regione calabrese, anche grazie alla collaborazione del direttore del penitenziario di Siano, Angela Paravati che incoraggia e sostiene fortemente simili progetti ispirati dall’articolo 27 della Costituzione italiana, ovvero alla funzione rieducativa della pena, e alla presenza del Magistrato di sorveglianza Angela Cerra, che sulla rieducazione in carcere ha espresso nell’occasione parole chiare e importanti: “La lettura è uno dei principali veicoli di conoscenza; quanto più siamo consapevoli delle nostre possibilità, tanto più siamo liberi di scegliere”.
L’attività del laboratorio di lettura e scrittura creativa portato avanti con i detenuti nella struttura, si è concentrato sulla lettura de “L’ape furibonda”, il bel libro di Bruno Gemelli, Claudio Cavaliere e Romano Pitaro, Rubbettino Editore, che a partire da undici storie vere, racconta il temperamento di altrettante donne coraggiose, distintesi con le loro azioni per audacia e intraprendenza, a volte pagando con la vita le loro scelte. Donne emancipate, donne di carattere dentro brevi storie ambientate in Calabria. Il coraggio, la passione e la tenacia di ciascuna di loro, come l’ape furibonda di Alda Merini.
Un laboratorio, ha affermato Siciliani De Cumis, “che a partire dal testo particolarmente appassionante, ha coinvolto i miei studenti e ha mostrato come la rieducazione, o l’educazione, non debba mai pensare di dover trasformare di pianta ciò che un individuo è, anche e soprattutto se si trova in un regime di detenzione. Anzi, al contrario, è necessario, dato quasi per assodato che l’errore si possa determinare nell’arco di una vita, indagarlo intimamente. E’ proprio il processo, inteso alla maniera deweyana, che conta, il processo dell’esperienza, il modo in cui essa ha origine e si configura. Un po’ come era per Socrate il processo maieutico: è a partire dall’errore, ovvero da quel “sapere di non sapere” in cui ogni uomo, in fondo, si riconosce, che ciascuno avvia la propria ricerca”.
Nell’intervista al professore Siciliani De Cumis approfondiremo questo aspetto e molti altri: non perdete la puntata di Calamita Educational, sabato 9 marzo h.15.30 su Video Calabria Tv (canale 13), oppure sul canale 5013 della piattaforma Sky, per gli spettatori non calabresi. Se doveste perdere la puntata, a partire dalle ore 16.00 ogni sabato sarà visibile sul nostro canale youtube e sul nostro sito internet. A sabato!!!
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Attento che cadi!
“Attento che cadi!”, diciamoci la verità: è una frase che pronunciamo spesso. Una volta mi è capitato addirittura di sentire: “Scivola piano!”, come raccomandazione ad un bambino che giocava gioioso su uno scivolo.
Avete mai letto la fiaba splendidamente narrata di “Alice Cascherina”, di Gianni Rodari? (Rodari, G. (1995). Favole al telefono. Trieste: Einaudi, pp. 28-29). Una meravigliosa metafora del peregrinare alla ricerca di se stessi, dell’esplorazione del mondo mosso da mille e una curiosità. Un affascinante esempio di “cadute” seguite da instancabili “rimesse in piedi”, appassionato come solo i bambini sanno essere.
Nel cadere ogni bambino, di cui Alice incarna una delicata metafora, impara a conoscere ciò che è giusto o sbagliato, a distinguere le emozioni proprie e altrui, a vedersi capace e competente nel mondo.
Quella che appare talvolta a noi genitori come la sola “pericolosità” della caduta, in realtà è un’esperienza che può celare una variegata serie di emozioni e opportunità.
Nella gran parte dei casi, è sufficiente contare fino a dieci e avere la pazienza di non sostituirci, di non anticipare giudizi, non negare possibili valutazioni, non ritardare volontà di sperimentare… Nessuno ci insegna a fare i genitori e si sbaglia per amore: su questo non ci piove. E sempre e solo per amore… possiamo provare “a non ricadere” nell’errore!
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